SPECIALE QUARANTENNALE

   

BASTA TOCCARTI IL NASO

Riflessioni di Umberto Randazzo

Rientrato a casa dal Quarantennale, ho fatto spazio sulla mia scrivania, sfrattandola dai tanti oggetti che conteneva, per dare spazio e risalto alla splendida riproduzione del Mascherone.

Sembra un pò smarrito fra queste quattro pareti e guarda, quasi di sott’occhio, i mobili e le maioliche che raccontano con un linguaggio infantile, i miracoli delle madonne e le navigazioni avventurose dei velieri di piccoli e grande cabotaggio, essendo io, da sempre, amante del mare.

Stupisce della mia oziosa,  tutta fisica, senza pensieri. Non riesce a spiegarsi come io abbia fatto a  dimenticare, nello spazio di tre giorni, le mie vecchie abitudini e sia ritornato ai miei ventun anni; ad uno stato di libertà primigenia, risentendo  il mio corpo vivere all’aria aperta, con i pori dilatati, nella gran luce del giorno, accanto alle rocce, come un uomo della civiltà omerica.

Il Mascherone non ode più “il silenzio” o i “suoni militari di parata”. Ora ode solo la lunga nenia del mare. E non concepisce che io guardandolo possa pensare ad Ulisse, sporco, irsuto, ingrommato di alghe marine, che va incontro a Nausica presso la sorgente.

Questa gran luce quasi gli da fastidio, e quasi distrugge la sua virilità. Niente riti militari. Niente “strofinatine” sul naso.

Davanti il Mascherone; dietro il ricordo dei miei ventun anni !

Il primo ti fa pensare che sei in un luogo reale, l’altro ti induce alla nostalgia delle lontananze.

Pensi queste cose e la mente continua. Resti fermo ad ascoltare. I ricordi allora si affollano nella mente e, tu, devi imbrigliarli, per farli passare, uno alla volta, nell’imbuto della memoria.

E ti rivedi Allievo, rivedi i tuoi colleghi di Compagnia, di Plotone, di camerata….da Renzi a Madonna, da Ratti a Madonia, a Stroppa, a Minio, a Dello Monaco, a Colaneri, a Genchi, a Calabrò,  a Pedatella…..e rivedi i cento…mille… flash… di vita militare in Accademia.

Guardo l’orologio. Sono le due del mattino!

Il Mascherone mi guarda perplesso.

Ed altri pensieri candidi, grotteschi, senza misteri riaffiorano, …formando una fila interminabile…..

La notte mi vede ormai stanco, con un carico di sogni !

"Quest’uomo non ha voglia di dormire " mormora il Mascherone.

Infatti io non posso dormire. Mi sdraio sulla poltrona, mi rialzo,esco sulla terrazza a guardare il cielo travolto dalle tenebre di un incombente temporale.

  Io sono simile al mare. Non trovo mai pace.

 Rientro nella stanza. Il Mascherone mi guarda.

 "Quest’uomo è malato di ricordi !"

  Sorrido come un bambino. Spengo la luce……. Ora sì che ho ancora una volta ventun anni !

"Dormi ragazzo mio. Non bisogna pensare alle cose impossibili !... Non hai più ventun anni"

Ti sbagli ! Basta toccarti il naso…….!

 

 

Dedicato a tutti gli ex Allievi del 21° Corso

Umberto Randazzo

 

Sparanise 18.12.2004