Rientrato
a casa dal Quarantennale, ho fatto spazio sulla mia scrivania,
sfrattandola dai tanti oggetti che conteneva, per dare spazio e risalto
alla splendida riproduzione del Mascherone. Sembra un
pò smarrito fra
queste quattro pareti e guarda, quasi di sott’occhio, i mobili e le
maioliche che raccontano con un linguaggio infantile, i miracoli delle
madonne e le navigazioni avventurose dei velieri di piccoli e grande
cabotaggio, essendo io, da sempre, amante del mare. Stupisce della mia oziosa, tutta
fisica, senza pensieri. Non riesce a spiegarsi come io abbia
fatto a dimenticare,
nello spazio di tre giorni, le mie vecchie abitudini e sia ritornato ai
miei ventun anni; ad uno stato di libertà primigenia, risentendo
il mio corpo vivere all’aria aperta, con i pori dilatati, nella
gran luce del giorno, accanto alle rocce, come un uomo della civiltà
omerica. Il Mascherone non ode più “il
silenzio” o i “suoni
militari di parata”. Ora ode solo la lunga nenia del mare. E
non concepisce che io guardandolo possa pensare ad Ulisse, sporco,
irsuto, ingrommato di alghe marine, che va incontro a Nausica
presso la sorgente. Questa
gran luce quasi gli da fastidio, e quasi distrugge la sua virilità.
Niente riti militari. Niente “strofinatine”
sul naso. Davanti il Mascherone; dietro
il ricordo dei miei ventun anni ! Il
primo ti fa pensare che sei in un luogo reale, l’altro ti
induce alla nostalgia delle lontananze. Pensi queste cose e la mente continua. Resti fermo ad ascoltare. I
ricordi allora si affollano nella mente e,
tu, devi imbrigliarli, per farli passare, uno alla volta, nell’imbuto
della memoria. E
ti rivedi Allievo, rivedi i tuoi colleghi di Compagnia, di Plotone, di
camerata….da Renzi a Madonna, da Ratti a
Madonia, a Stroppa, a Minio, a Dello Monaco, a Colaneri, a Genchi, a
Calabrò, a Pedatella…..e rivedi i cento…mille… flash… di
vita militare in Accademia. Guardo l’orologio. Sono le
due del mattino! Il Mascherone mi guarda perplesso. Ed altri pensieri candidi, grotteschi, senza misteri riaffiorano,
…formando una fila interminabile….. La notte mi vede ormai stanco, con un carico di sogni
! "Quest’uomo
non ha voglia di dormire
" mormora il
Mascherone. Infatti io non posso dormire. Mi sdraio
sulla poltrona, mi rialzo,esco sulla terrazza
a guardare il cielo travolto dalle tenebre di un incombente temporale.
Io sono simile al mare. Non
trovo mai pace. Rientro nella stanza. Il Mascherone mi guarda. "Quest’uomo è malato di ricordi !"
Sorrido come un bambino. Spengo la luce……. Ora sì che ho
ancora una volta ventun anni ! "Dormi
ragazzo mio. Non bisogna pensare alle cose impossibili !...
Non hai più ventun anni" Ti sbagli ! Basta toccarti il naso…….! Dedicato
a tutti gli ex Allievi del 21° Corso Umberto
Randazzo Sparanise
18.12.2004
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