SPECIALE CINQANTENNALE

   

Allocuzione del Capo Corso del 21° Corso, Gen. C.A. Gianni BOTONDI

 

Signor Generale, Cari Amici e Colleghi,

desidero innanzi tutto ringraziare - a nome di tutti noi -  l’ Accademia , la nostra Casa Madre, che ci accoglie ancora una volta tra le sue braccia. Il Comandante è qui con noi ed anche parte degli Allievi con la Bandiera dell’Istituto – alla quale va il nostro deferente saluto – ma sappiamo bene che in queste occasioni tutto il personale, civile e militare, contribuisce con il proprio lavoro.

Grazie di cuore!

 Un altro grazie di cuore, affettuoso e commosso, va ai nostri Comandanti dei tempi dell’Accademia e in particolare a coloro di essi che sono qui con noi . La loro presenza è per noi motivo di gioia e di riconoscenza perché sono loro che hanno contribuito a fare di noi quello che siamo oggi.  Li sentiamo come fratelli maggiori, che ci hanno educato con l’esempio e qualche scappellotto.

 Cinquanta anni !

Come ho scritto nel Numero Unico, la cifra da una prospettiva storica alla nostra vita militare. Certo,molte cose sono accadute in questo mezzo secolo ed abbiamo visto il mondo cambiare radicalmente. Dai bei vecchi tempi della nostra giovinezza, dal mondo bipolare con i buoni ed i cattivi chiaramente definiti, al modo globalizzato e caotico attuale, passando per varie fasi intermedie.

 E’ cambiata la nostra vita quotidiana e la tecnologia ha mutato anche il nostro modo di entrare in relazione con gli altri. L’Esercito che abbiamo conosciuto all’inizio della nostra carriera non c’è più, sostituito da un più efficace e snello strumento professionale , ma quante Bandiere e Stendardi sono finite in polverosi Musei!

 Anche noi siamo cambiati, soprattutto nel fisico e nel bagaglio di esperienza.  Quello che non è cambiato sono gli ideali di dovere, di spirito di servizio, di cameratismo, di Patria che ci hanno animato in questo mezzo secolo e che ci uniscono – come fratelli d’armi – ai giovani Allievi che sono qui con noi,ai quali va in nostro augurio affettuoso. Sentimenti che ci uniscono anche ai Caduti che in questi anni hanno aggiunto il loro nome ai tanti che appaiono sui monumenti d’Italia ed ai quali rendiamo il nostro deferente omaggio.

 Vorrei anche citare coloro che comunque hanno sofferto per il Paese e in particolare i nostri marò, che ricordiamo indossando questo nastrino, auspicando un loro definitivo  ritorno a casa e il chiarimento di tutta la vicenda.

  Infine, ricordiamo con affetto fraterno i 52 Allievi del 21° Corso che non sono più con noi. In questi cinquanta anni, ogni tanto qualcuno di noi si è staccato dal gruppo, ma non è rimasto indietro, bensì ci ha preceduto al traguardo. Li ricorderemo sempre.

 Non vorrei però chiudere su una nota di tristezza. Per noi, oggi è un lieto giorno di festa.

Lieto per il lungo cammino percorso insieme, e ancora abbiamo un po’ di strada da fare, ....lieto per la gioia di essere di nuovo insieme, anche con i nostri cari, nella nostra Casa Madre, …lieto per il piacere di trovarci ancora uniti con i nostri Comandanti di un tempo, ...lieto perché i volti dei giovani Allievi di fronte a noi ci dicono che il tempo scorre ma che i veri valori non cambiano. Grazie a tutti.

 Viva il 21° Corso!Viva l’Accademia Militare! Viva l’Italia!